Giacomo Malfanti - La Vita
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1964-1971
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1964
È di nuovo a Cremona per la quarta Interregionale d'arte della valle del Po e a Casalpusterlengo per la sesta Rassegna di pittura.
1965
Partecipa alla terza edizione del premio nazionale Il nostro Po insieme ad altri 136 artisti e 192 opere e tiene una mostra personale a Brescia.
1967
Nuova mostra personale a Piacenza. Nella presentazione, Ferdinando Arisi nota come Malfanti abbia “camminato, ma senza impennate, con esemplare coerenza, sfocando i contorni, eliminando, o quasi, ogni interesse plastico o prospettico, dando importanza soprattutto al prezioso intarsio cromatico, che spesso ti presenta la realtàIn cortile, anni '60tutta su un piano, lievitata, fermentante di umori; una realtà dimessa, disadorna, in cui si parla sommesso ma schietto e pulito, senza inutili fronzoli”.
1968
Due partecipazioni ad Imperia, al premio nazionale di pittura Città di Imperia e alla prima Mostra nazionale del quadretto ad olio. Ad una mostra, anni '60
1969
Vince una medaglia d'argento al premio nazionale di pittura Il covone d'oro a Cuneo e il secondo premio (centomila lire, a pari merito con Enzo Vescovi) alla Mostra d'arte sacra a Piacenza. Partecipa inoltre alla seconda Rassegna di pittura a Casina (RE) ed ad una mostra collettiva a Piacenza assieme a Bruno Grassi ed a Vittorio Trillicoso.
Infine, allestisce una mostra personale a Modena. La presentazione in catalogo è di Guido Franchetti. “I quadri di Giacomo Malfanti sono come un'ode oraziana: riposanti, tranquilli, soffusi di un temperato pessimismo che invita allo stesso tempo a godere un attimo di equilibrio raggiunto e a pensare a tutto quanto sfuma giorno per giorno inarrestabile.Paesaggi luminosi, casette modeste in cui sembra regnare la pulizia e la laboriosità, figure casoratiane tenui e immerse in questa pensosa solitudine” (G. Manni, Andiamo in galleria, “Il resto del Carlino”, 22 novembre 1969).
1970
Ben due mostre personali, una a Milano ed una a Pavia, entrambe con presentazione in catalogo di Ferdinando Arisi.
“Sessantadue anni, uomo mite, schivo, vive e lavora nella soffitta di un vecchio palazzo patrizio a Monticelli d'Ongina, in provincia di Piacenza. Dalla sua finestra vede un parco con alberi alti, d'inverno innevati, un prato verdissimo e una montagnola. Intorno boschi di pioppi e poco lontano il Po con i suoi argini. È questo il microcosmo di Giacomo Malfanti, pittore gentile ed appassionato, che vuole dipingere solo quello che vede dalla sua finestra” (m. pe., Mostre d'arte. Giacomo Malfanti, “Il corriere della sera”, 17 marzo 1970).
1971
Partecipa al primo concorso nazionale di pittura Città di Parma, indetto dal Circolo culturale artistico Galleria Parma.
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