Partecipa alla terza edizione del premio nazionale
Il nostro Po
insieme ad altri 136 artisti e 192 opere e tiene una
mostra
personale a Brescia.
Nuova
mostra
personale a Piacenza. Nella presentazione, Ferdinando Arisi nota come
Malfanti abbia “camminato, ma senza impennate, con esemplare coerenza,
sfocando i contorni, eliminando, o quasi, ogni interesse plastico o prospettico,
dando importanza soprattutto al prezioso intarsio cromatico, che spesso
ti presenta la realtà
tutta
su un piano, lievitata, fermentante di umori; una realtà dimessa,
disadorna, in cui si parla sommesso ma schietto e pulito, senza inutili
fronzoli”.
Infine, allestisce una
mostra
personale a Modena. La presentazione in catalogo è di Guido
Franchetti. “I quadri di Giacomo Malfanti sono come un'ode oraziana:
riposanti, tranquilli, soffusi di un temperato pessimismo che invita allo
stesso tempo a godere un attimo di equilibrio raggiunto e a pensare a
tutto quanto sfuma giorno per giorno inarrestabile.Paesaggi luminosi,
casette modeste in cui sembra regnare la pulizia e la laboriosità,
figure casoratiane tenui e immerse in questa pensosa solitudine”
(G. Manni, Andiamo in galleria, “Il resto del Carlino”, 22
novembre 1969).
Ben due
mostre
personali, una a Milano ed una a Pavia, entrambe con presentazione
in catalogo di Ferdinando Arisi.
“Sessantadue anni, uomo mite, schivo, vive e lavora nella soffitta
di un vecchio palazzo patrizio a Monticelli d'Ongina, in provincia
di Piacenza. Dalla sua finestra vede un parco con alberi alti, d'inverno
innevati, un prato verdissimo e una montagnola. Intorno boschi di pioppi
e poco lontano il Po con i suoi argini. È questo il microcosmo
di Giacomo Malfanti, pittore gentile ed appassionato, che vuole dipingere
solo quello che vede dalla sua finestra” (m. pe., Mostre d'arte.
Giacomo Malfanti, “Il corriere della sera”, 17 marzo 1970).
Partecipa al primo concorso nazionale di pittura
CittÃ
di Parma, indetto dal Circolo culturale artistico Galleria Parma.