Giacomo Malfanti - La Vita
 
1907-1955
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1907
Nasce a Monticelli d'Ongina, in provincia di Piacenza, nella notte tra il 15 e il 16 marzo. Siccome allora la gente del paese “era per la strada per godersi la prima volta la luce elettrica e, di fronte al ´miracolo´ non si parlava che di Pace, l'elettricista della Società Brioschi che aveva messo a punto l'impianto di illuminazione del paese” (Arisi, 1998), ne derivò per Malfanti il soprannome permanente di “Pace”. Fototessera, anni '30
1918
Comincia a frequentare la scuola d'arte e mestieri 'Ala Ponzone' di Cremona, ma deve interrompere gli studi dopo la morte del padre. “Si mise a fare il decoratore, qualsiasi lavoro gli offrivano andava bene pur di far quadrare il bilancio. Il primo contatto con le durezze della vita, avvenuto in modo così drammatico, avrebbe potuto significare il tramonto di tutte le sue speranze, ma fortunatamente non fu così. Nei giorni di festa e nei momenti liberi i colori lo attiravano sempre: si esercitava copiando delle riproduzioni di quadri di altri pittori, ma a volte dipingeva anche all'aperto” (Anonimo, G. Malfanti, in “La Cucina Italiana”, n. 8, agosto 1978, p. 936)
1952
A Monticelli d´Ongina si tiene, dal 2 ottobre, una mostra collettiva d'arte a cui partecipano quaranta artisti piacentini, cremonesi, bresciani e milanesi che espongono 130 opere tra pitture, sculture, disegni e sbalzi in rame. Malfanti ottiene il primo premio con Inverno gramo, il secondo va a Luciano Spazzali per il dipinto Cortile di Borghetto, il terzo a Ernesto Giacobbi per le sue tre opere, due Figure sdraiate e una composizione di genere allegorico.
Chalet, anni '30-'40
Espone anche a Piacenza, alla Mostra d'arte dei pittori piacentini, e tiene una mostra personale ad Alessandria, presso la sala della C.C.I.A.A.
1953
A Piacenza, partecipa alla Mostra d'Arte delle tre province. “Malfanti ha due cose riuscite: Le beghine e Sole sul sagrato: non si sbilancia ma ci sa fare” (F.Cogni, Pittori e scultori di tre province alla Mostra di Palazzo Gotico, in “Libertà”, 27 settembre 1953)
1954
Tiene una mostra personale a Piacenza: ventisei le opere esposte.
“Per molti aspetti, questo nostro pittore ricorda i macchiaioli, sia per la tecnica che per la tenue malinconia che pervade le sue opere. E questo non è certamente il lato positivo. Bisognerebbe che rompesse con l'Ottocento cui senza dubbio è ancora legato se non altro dal lato formale e per un pittore della sua tempra il passaggio non è difficile” (E. Di Giacomo, Giacomo Malfanti alla Galleria d'Arte, “L'Unità”, 23 febbraio 1954).
Suoi quadri sono esposti in occasioni di collettive, due volte a Palazzo Gotico e una all'Associazione Amici dell'Arte.
1955
Tiene una mostra personale a Pavia.
“I quadri esposti, che non sono molti, denotano nel suo autore una notevole padronanza del mezzo tecnico, e una tendenza piacevole al caricaturale, che ne farebbero un non comune cartellonista: tanto più che, nonostante la sua predilezione per i toni freddi - evidente soprattutto nei vari 'Convegni delle streghe', lugubri ma decorativi, e in una bizzarra 'Crocifissione' che potrebbe essere benissimo utilizzata come elegante tricromia fuori testo di una Bibbia illustrata - questo pittore sa anche mettere a profitto le sue doti di colorista in quadri come 'La spiaggia' di un festevole cromatismo. In sostanza, un pittore che ha delle qualità e delle possibilità, che per ora egli non sembra saper sfruttare sempre (come nella 'Natura morta'), ma che probabilmente si farà strada come garbato illustratore”. (Anonimo, Il pittore Malfanti espone, “Il Ticino”, 2 aprile 1955).
 
1907-1955
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