In occasione dei settant'anni, a Piacenza viene allestita una
mostra
personale antologica con oltre 100 opere a partire dal 1946. Nell'occasione,
viene pubblicata una monografia a cura di Ferdinando Arisi con testi di
Leonida Fietta, Dino Villani, T. Cavalli e Graziano Manni.
“Nella lunga serie di quadri si legge la coerenza stilistica
di una pittura che si è approfondita senza abbandonare la tecnica
originaria, che è quella di un denso impressionismo a macchia.
Malfanti è soprattutto un colorista: il colore robusto fa anche
da struttura fino al punto di scavalcare implicandoli gli elementi grafici.
La sua tavolozza,oltre che ricchissima per la varietà delle gamme,
è inconfondibileper le tonalità in genere basse,gli impasti
grassi, il dinamismo degli accostamenti, la liricità degli accordi”
(bag., Per il pittore Malfanti la mostra dei settant'anni, “Libertà”,
30 aprile 1977).
Nuova
mostra
personale a Parma. “Negli ultimi anni il gesto del pittore si
fa più libero, il colore si accende di più sottili risonanze.
L'evolversi della realtà sulla linea segreta dell'emozione
conduce il pittore ad un discorso di morbida declinazione espressiva, ad
una tessitura che si rifrange in visioni allusive. Le cose non si presentano
più con i contorni marcati del segno scuro del disegno, ma affiorano
dal tessuto di un'immagine tenera e luminosa”(G. Cavazzini, Coerenza
di Malfanti, “La gazzetta di Parma”, 22 dicembre 1978).
Mostra
personale a Piacenza con presentazione in catalogo di Mario Ghilardi
che sottolinea i legami dell'artista con Cremona, dalla scuola alle
Interregionali d'Arte per finire alla prima Mostra Regionale d'Arte
Lombarda.
“La sua pittura ha più intuito che scuola per il semplice
fatto che Malfanti i suoi colori, le sue figure, i suoi paesaggi, la sua
poesia interpretativa, i suoi mezzi e modi espressivi se li è trovati
da solo e non li ha appresi in Istituti d'arte o in Accademie. Giacomo
Malfanti ha addosso , come dono naturale, la suggestività lirica
e serena, larga, silenziosa, un po' malinconica, della sua terra monticellese
segnata dal 'grande fiume' (il Po può ben essere considerato
come un nume tutelare della sua pittura), ha nel cuore quel vivere quieto
e paesano, un po' accorato e anonimo ma vivo e fervido della sua gente.
Così lo si legge, con estrema simpatia, nelle sue opere più
significative” (eco, Sempre viva, serena e giovane la pittura di
Giacomo Malfanti, “Libertà”, 31 gennaio 1987).
Presso gli Amici dell'Arte di Piacenza si tiene
una
mostra
di opere di proprietà dell' Amministrazione provinciale di Piacenza.
Malfanti è presente con due opere, una delle quali è 'Angolo
del fiume Po', già presente alla mostra
Il
nostro Po del 1963.
Il 18 maggio muore a Monticelli, nella sua abitazione in via Martiri
della Libertà.